LATTOFERRINA E COVID-19: Barriera naturale. Lo studio scientifico.
Lattoferrina e Covid-19: ha un razionale scientifico l’utilizzo di molecole naturali come cura per l’infezione da coronavirus per ripiristinare la funzione del sistema immunitario? Se i bambini sembra siano meno soggetti al contagio, quale aspetto del loro sistema immunitario li protegge dall’infezione da Covid-19?
Fin dal mese di marzo noi della Medicina dell’Essere abbiamo sempre sostenuto l’importanza di indagare e studiare soprattutto i meccanismi fisiologici per i quali determinate persone sane rimangono tali anche durante infezioni pandemiche.
Abbiamo più volte chiarito come la coscienza medica negli ultimi anni stia cambiando, passando da un approccio biomedico, adatto a combattere e contrastare un agente patogeno esterno (sia esso un tumore, un batterio o un virus), ad un approccio biopsicosociale più adatto a vedere la salute secondo una componente multifattoriale.
Per tale lento cambio di coscienza della salute e della cura, sono aumentate le ricerche in ambito di neuroscienze e di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia che mirano a studiare il ruolo del sistema immunitario come imprescindibile fattore adatto a mantenere lo stato di salute e di omeostasi interna della persona anche durante infezioni virali aggressive come quella della SARS-CoV-2
Durante questi mesi di Lockdown abbiamo visto lo sviluppo di importanti studi scientifici da parte di Aziende Ospedaliere di Torino che sottolineano il ruolo della Vitamina D e della Vitamina C nella modulazione del sistema immunitario.
Vediamo gli importanti risultati che l’università di Roma, nel mese di giugno 2020, ha fornito in questo senso.
Trascriviamo in questo articolo un riassunto di:
- Intervista TGR del Lazio ai ricercatori che hanno intuito un nuovo utilizzo della LATTOFERRINA per l’infezione da Covid-19
- Lo studio scientifico “Lattoferrina come barriera naturale contro l’infiammazione da coronavirus” (testo completo)
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Dal TGR del LAZIO:
(in fondo all’articolo la video intervista completa)
Una risposta concreta e di grande efficacia contro il Covid-19 arriva dalla proteina chiamata “LATTOFERRINA”.
Una scoperta che porta la firma di uno studio in parallelo delle università di Tor Vergata e La Sapienza di Roma.
Tutto parte da un’intuizione di una ricercatrice di dermatologia, dott.sa Elena Campione –università Tor Vergata.
Cercando di rispondere alla domanda sul perché i bimbi sono stati meno contagiati, la dott.sa Campione ci spiega: “Abbiamo capito che i bambini hanno un sistema immunitario dotato di una proteina che fa parte dell’immunità naturale che è la Lattoferrina e che il bambino eredita già nell’allattamento dalla mamma”
La dott.sa Piera Valenti, professoressa di microbiologia, ci spiega: “La Lattoferrina è una glicoproteina dell’immunità naturale presente in tutte le secrezioni umane. E’ priva di effetti avversi ed è da tempo somministrata ai bambini, agli adulti, agli anziani e alle donne in gravidanza.”
Lo studio al policlinico di Torvergata ad aprile è partita la somministrazione di lattoferrina a pazienti positivi al Covid-19 all’esordio dell’infezione con sintomi medio gravi anche a pazienti asintomatici.
La dott.ssa Campione continua: “Incredibilmente dopo 10 giorni dalla terapia osservavamo una scomparsa dei sintomi e dopo 10-12 giorni ottenevamo anche la negativizzazione del tampone. Con somministrazione orale e via intranasale. Abbiamo utilizzato una formulazione innovativa pura, liposomiale, cioè che è protetta affinchè il principio attivo venga rilasciato dove deve funzionare in modo molto più efficace.”
La dott.sa Valenti, parte di un comitato internazionale di uno studio sulle molteplici funzioni della Lattoferrina aggiunge che: “Gli studi e gli sperimenti in vitro sono seguiti e diretti a Padova dal professor Crisanti. I risultati ottenuti dimostrano che la lattoferrina blocca le fasi precoci della infezione da Sars-Cov2. I colleghi dell’università del Michigan dicono che è attiva anche quando la cellula è già infetta.
Il dott. Massimo Andreoni, direttore malattie infettive ospedale policlinico Tor Vergata: “La lattoferrina, testata in pazienti affetti dalla malattia, dimostra tutte le caratteristiche per essere un ottimo strumento di prevenzione”.
Per questo la ricerca nell’utilizzo della Lattoferrina e verso una maggior conoscenza del ruolo del sistema immunitario va sostenuta con tutte le forze in questo senso.
PARTI RIASSUNTIVE DELLA PUBBLICAZIONE SCIENTIFICA
Lactoferrin as Protective Natural Barrier of Respiratory and Intestinal Mucosa against Coronavirus Infection and Inflammation,
Int. J. Mol. Sci. 2020, 21(14)
Elena Campione ,Terenzio Cosio,Luigi Rosa, Caterina Lanna,Stefano Di Girolamo ,Roberta GazianoPiera Valenti ,Luca Bianchi
TESTO COMPLETO della pubblicazione su questo link
INTRODUZIONE –FERRO e INFIAMMAZIONE
Tra i vari fattori che influenzano le infezioni virali e i relativi processi infiammatori, il ferro svolge un ruolo critico, favorendo la progressione virale da un lato e esacerbando i processi infiammatori dall’altro.
Quando il ferro è presente in eccesso, genera specie reattive dell’ossigeno (ROS), causando la sua capacità di rilasciare elettroni nell’ossigeno. La formazione di ROS danneggia proteine, membrane lipidiche e DNA, causando lesioni ai tessuti e insufficienza d’organo
In condizioni patologiche, la concentrazione di ferro libero è superiore a 10 −18 M, aumentando così la suscettibilità dell’ospite a infezioni, ROS e induzione del processo infiammatorio
Lo stato di ferro dell’ospite può alterare il decorso dell’infezione e la sua risoluzione.
Pertanto, la disregolazione del ferro, indotta dall’infezione da SARS-CoV-2 e dai relativi processi infiammatori, potrebbe anche svolgere un ruolo cruciale nell’attivazione e nella progressione della compromissione degli organi.
Il corretto equilibrio del ferro tra i tessuti / le secrezioni e il sangue, definito omeostasi del ferro, coinvolge diverse proteine del ferro, come transferrina (Tf), ferroportina (Fpn), ferritina (Ftn), lattoferrina (Lf) e epcidina, un fattore importante peptide sintetizzato dal fegato
LATTOFERRINA e MOLECOLE NATURALI
E’ urgentemente necessario esplorare metodi alternativi per il trattamento, senza effetti avversi, di condizioni clinicamente avanzate di COVID-19 al fine di ridurre l’infezione virale, la replicazione e la diffusione, nonché la mortalità, e di mitigare i potenziali focolai futuri, prima del set -up di vaccino. L’ipotesi di identificare molecole naturali, che, senza effetti collaterali, sono in grado di aumentare le difese locali dell’ospite o di inibire l’infezione virale e di ripristinare i disordini dell’omeostasi infiammatoria e del ferro, è estremamente allettante
L’interesse crescente è stato messo in evidenza sul possibile ruolo preventivo e sul trattamento aggiuntivo di lattoferrina, glicoproteina delle secrezioni umane parte di un sistema difensivo non specifico, noto per svolgere un ruolo cruciale contro le infezioni microbiche e virali ed esercitare effetti anti-infiammatori su diverse superfici della mucosa e in grado di regolare il metabolismo del ferro.
Alla luce di queste considerazioni, oltre alla necessità di trovare specifici agenti antivirali sicuri o vaccini, sarebbe di fondamentale importanza aumentare le difese dell’ospite creando una barriera immunologica in grado di proteggere il tratto respiratorio superiore, considerata la principale via di accesso del virus in l’ospite, o / e la mucosa intestinale.
RISULTATI DELLO STUDIO
- La capacità di Lattoferrina di esercitare attività antivirale, legandosi alle cellule ospiti o particelle virali o entrambe, rafforza l’idea che questa glicoproteina sia “un importante mattone nella parete della mucosa, efficace contro gli attacchi virali
- Più di 140 studi sono disponibili su trial.gov. Tra questi, è stato dimostrato un importante contributo della lattoferrina sull’anemia, sull’infezione batterica e virale, sia comunitaria che nosocomiale, sull’infiammazione e sulla prevenzione della sepsi.
- Un effetto recentemente studiato di Lattoferrina è di regolare l’attivazione del plasminogeno, che aggiunge ancora un valore di questa molecola nel controllo della cascata della coagulazione promossa dal virus.
- questi risultati suggeriscono che Lattoferrina potrebbe svolgere un ruolo protettivo nella difesa dell’ospite contro l’infezione da SARS-CoV-2 attraverso il legame con gli HSPG, bloccando così l’interazione precoce tra SARS-CoV-2 e cellule ospiti. Inoltre, la capacità della Lattoferrina di entrare all’interno del nucleo può anche contrastare l’attivazione della tempesta di citochine, evitando così l’omeostasi sistemica, polmonare o intestinale del ferro e l’esacerbazione della malattia.
- Nel loro insieme, riteniamo che tutte queste proprietà giustifichino la progettazione di uno studio clinico per valutare e verificare se un trattamento locale della mucosa nasale con Lattoferrina solubilizzato in una formulazione spray nasale intra e l’assunzione orale di Lattoferrina, potrebbe contrastare l’infezione e l’infiammazione del coronavirus.
- Lattoferrina agisce come una barriera naturale della mucosa sia respiratoria che intestinale o ripristina i disordini del ferro relativi alla colonizzazione virale o modula la risposta immunitaria o regola verso il basso le citochine pro-infiammatorie rilasciate dall’infiammazione virale, senza alcun rischio di possibili eventi avversi
La Lattoferrina potrebbe essere usata in pazienti asintomatici o lievemente sintomatici per prevenire il peggioramento della SARS-CoV2. Il dosaggio ideale di Lattoferrina deve essere diversificato sulla base della gravità dei sintomi. I pazienti asintomatici con COVID-19 devono usare 300 mg, somministrati per via orale, raddoppiando il dosaggio (massimo 1gr) per i pazienti lievemente sintomatici . Suggeriamo di mantenere il trattamento almeno fino a quando il buffer COVID-19 diventa negativo.
Grazie a queste eccellenze italiane che danno il loro contributo nell’approfondire e potenziare le normali e naturali difese immunitarie di cui disponiamo.
E’ compito di tutti noi sanitari sostenere la ricerca in questo senso.
29/07/2020
Dott. Stefano Gay
Direttore Medicina dell’Essere
Intervista integrale del TGR Lazio ai ricercatori dell’Università Tor Vergata di Roma