Covid-19: Combattimento o adattamento evolutivo?
15 marzo 2020:
In questo periodo sono tante le osservazioni sul significato psicologico e spirituale del covid-19 e di ciò che sta accadendo in Italia e nel mondo e noi della Medicina dell’Essere vogliamo oggi lasciarvi la nostra visione, con una grande vicinanza a tutte le famiglie che stanno vivendo momenti difficili.
Nei nostri corsi parliamo spesso di stress e correlazione con la salute.
A tal proposito citiamo uno dei medici su cui si basa l’approccio della Medicina dell’Essere, ovvero il dott. H.Laborit (medico, biologo e filosofo francese) la cui spiegazione scientifica di come l’essere umano è in grado di reagire in una situazione di stress può essere molto interessante.
La pandemia di questo periodo, le necessarie restrizioni che sono state adottate per limitare il contagio, possono essere sicuramente una forte fonte di tensione per molte persone.
Ed ecco che Henri Laborit, uno dei maggiori padri delle neuroscienze, ci spiega come l’essere umano possa reagire con tre possibilità psicobiologiche al fine di mantenere costante la sua omeostasi interna (o equilibrio interiore) .
Vediamole insieme:
a) FUGA: allontanarsi dall’oggetto dello stress.
In questo periodo ovviamente non possiamo fuggire, non possiamo andare in un’altra città in cui non esiste la pandemia…dunque questa reazione biologica non è attualmente applicabile.
b) ATTACCO: attaccare o contrastare l’oggetto dello stress che ci sta minacciando.
In questo momento stiamo cercando delle medicine (delle “armi”) per combattere la malattia (il coronavirus), ma ancora non abbiamo trovato quelle efficaci.
I medici stanno facendo un lavoro enorme e stanno salvando numerose vite.
Ma a causa di questa momentanea impossibilità di debellare completamente il problema, trasliamo la necessità di combattere qualcosa dal punto di vista materiale a quello più emotivo o psicologico.
Una reazione comune è quella di incolpare il sistema, prendersela con le regole e tutto ciò può occupare gran parte del nostro tempo. Possiamo sostenere informazioni di complottismo, arrabbiarci coi medici o con la politica, con il povero popolo cinese che ha condiviso le nostre difficoltà o con le fantomatiche bufale…ma a cosa serve? La nostra azione sarebbe efficace per contrastare il pericolo percepito?
Il fine dell’attacco e della guerra non è sempre la guerra?
Dunque avrebbe poco senso fare la guerra per avere la pace.
Così come non avrebbe senso combattere contro un’ambiente esterno per far si che l’ambiente esterno si modifichi e si adatti alle nostre esigenze o alle nostre credenze.
Non è da tutta la vita che combattiamo per modificare qualcuno o qualcosa che non è in sintonia con ciò che vogliamo?
E questo comportamento di attacco è ancora funzionale in questo momento delicato?
Vi poniamo queste domande per stimolare una riflessione individuale.
La natura, la biologia non pensa, non ha intenzioni.
L’universo non è buono o cattivo, agisce come in tutte le epoche storiche ha sempre fatto. Proviamo dunque in questo momento a non lottare, a non combattere.
Ricordiamoci come prima cosa che ogni momento di buio è sempre e solo passeggero. Tutto cambia, nulla è permanente nella vita.
Dunque proviamo ad approfittare di questo tempo per riscoprire le piccole cose e ritrovare un po’ di silenzio dentro di noi giungendo così alla terza possibilità offerta da Laborit.
c) ADATTAMENTO: questa è la terza via che troppo spesso ci dimentichiamo.
Il dott. Laborit infatti spiega molto bene che non è lo stress che ci fa star male, ma è la nostra “inibizione dell’azione” (il senso di non poter far nulla) davanti ad un evento stressante che ci può danneggiare.
In questo momento che passeremo a casa, per alcuni fonte di tensione, la soluzione più efficace è adattarci e modificare il nostro comportamento con azioni pratiche e concrete. Il risultato sarà che l’evento non sarà più percepito da noi come uno stress.
Abbiamo visto infatti in questi giorni come noi italiani siamo fantasiosi in questo ambito!
Oltre alle teorie del dott. Laborit questi concetti vengono anche ripresi dall’Epigenetica, sostenendo che è l’ambiente esterno che stimola il DNA ad esprimere parti del messaggio genetico (tramite appunto l’Epigenoma) permettendo così all’individuo di adattarsi meglio a tale ambiente.
L’adattamento è ciò che ci ha permesso di evolvere nel corso dei secoli. Abbiamo inventato il fuoco per adattarci al freddo o inventato la ruota per adattarci alle esigenze di maggior velocità negli spostamenti, ecc.
In questo momento questa terza via risulta nuovamente quella più adatta per noi e soprattutto l’unica che possiamo attuare nell’immediatezza per la nostra salute.
Quanto più l’essere umano adatta se stesso all’ambiente in cui vive quanto meno vive un disagio.
Con l’adattamento possiamo imparare a cambiare la percezione del pericolo esterno o del fattore stressante.
Se cambiamo ciò che percepiamo come stress anche l’effetto dello stress sul nostro sistema fisico-psichico –energetico avrà meno conseguenze.
E come possiamo integrare questa concetto neuroscientifico con ciò che ci sta capitando???
Anzichè agire di fuga o di attacco, perchè non proviamo ad ADATTARCI per poi ritrovarci fra un mese con un sistema immunitario, emozionale e spirituale riparato e più rinforzato?
La situazione stressante della pandemia, per chi la vive come uno stress, ci offre la possibilità di rallentare.
L’adattamento a seguire le regole restando a casa ci potrebbe far scoprire numerose possibilità che permetterebbero al nostro DNA di attivare potenziali forse da troppo tempo dimenticati.
Perchè non provare ad approfittare di questo momento per fare qualcosa che ci faccia piacere?
Riprendere i veri contatti umani con la nostra famiglia, ritornare a giocare, magari i vecchi giochi in scatola di una volta, riscoprire il gusto della lettura e fare tutto ciò che non avevamo mai il tempo di fare abitualmente.
Inoltre potremo finalmente rivolgere l’attenzione al nostro Essere e quelle cose a cui non abbiamo dato più importanza. Iniziare nuovamente a godere un po’ del silenzio interiore che forse da troppo tempo abbiamo cercato di riempire con l’ iperattività e con delle abitudini che non hanno niente a che vedere con la nostra biologia e soprattutto coi nostri veri piaceri.
Soprattutto abbiamo il tempo di sviluppare una maggior sensibilità e contatto con noi stessi.
Durante l’anno abbiamo fatto molti corsi di Yoga, mindfulness o meditazione, Thai Chi ecc.
Ci siamo dimenticati che questi sono solamente degli allenamenti e che la vera pratica meditativa è la vita stessa?
Ci siamo dimenticati che la meditazione altro non è che un esercizio per mantenere la mente calma e un maggior contatto con la nostra coscienza? Bene…ora abbiamo 3 settimane per un corso full time di aggiornamento attraverso la pratica nella nostra realtà.
Non è questo un “vaccino emotivo spirituale” molto potente?
Lasciamoci amare da tutto ciò che abbiamo intorno a noi in questo momento, riprendendo il piacere anche delle piccole cose dimenticate, ne usciremo sicuramente migliori.
E SE QUALCUNO UGUALMENTE AVESSE PAURA?
Un’emozione assolutamente normale in questo periodo!
Così come scrisse il dott. Hanse Selye, medico ricercatore: “quello che conta non è l’eliminazione dello stress che sarebbe come eliminare la vita, ma la sua gestione, per la quale non c’è una formula di successo uguale per tutti”
Dunque non fuggite dalla vostra paura e all’opposto non combattete la vostra paura.
Adattatevi ad essa accettandola completamente.
Cercate di essere uno con quell’emozione, senza giudicarla.
E’ una fase….tutto cambia, non durerà quell’emozione per sempre, provate ad accoglierla come fareste con un bimbo spaventato.
Presto le soluzioni su come adattarvi e superarla arriveranno da sole.
Solo così si può evitare che la paura diventi angoscia.
In che modo? Le soluzioni sono già a nostra disposizione.
Seguiamo tutte le norme di sicurezza che il ministero della salute ci sta dando per proteggerci. Stiamo a casa, decisamente il luogo più protetto e sicuro che possiamo avere in questo momento.
Così facendo potremo scoprire il piacere di preferire la morte della paura piuttosto che la paura della morte!!!
Vedremo che presto quella paura si sarà trasmutata in bellezza.
Per chi ne coglierà l’occasione siamo sicuri che questa emozione si trasmuterà in un fantastico contatto con il proprio Essere. Forse il modo migliore per preparare tutti noi a rinascere fra qualche mese, quando sarà tutto finito, con un benessere e un’energia nel cuore completamente rinnovata!
Un ringraziamento enorme a tutti i colleghi medici e i professionisti sanitari compresi gli psicologi che stanno facendo un grande lavoro sia in ospedale che sul territorio per sostenere fisicamente e psicologicamente tutti noi. Grazie!!!
15/03/2020